La blue economy rappresenta una delle più grandi opportunità contemporanee per conciliare lo sviluppo economico con la salvaguardia degli oceani e degli ecosistemi marini.

Con la crescente pressione ambientale causata dai cambiamenti climatici, la finanza etica e quella sostenibile svolgono un ruolo cruciale nel catalizzare questa transizione: l'obiettivo principale della blue economy è bilanciare l'utilizzo delle risorse marine con la necessità di preservarle per le generazioni future e, per farlo, è necessario che politiche globali e strumenti finanziari siano allineati per sostenere la crescita sostenibile. 

Da un lato, dunque, accordi come quello di Parigi o quello di Montreal-Kunming sulla biodiversità, insieme a iniziative come il Green deal europeo e il Quattordicesimo piano quinquennale cinese, che creano un quadro politico che promuove l'integrazione tra sviluppo economico e protezione degli ecosistemi marini, puntano a ridurre le emissioni e a promuovere la biodiversità. Dall’altro, la finanza sostenibile insieme a quella etica canalizzano investimenti verso progetti responsabili e rigenerativi, favorendo l'uso di strumenti come i green bond e i climate loans, che permettono di finanziare progetti legati all'energia rinnovabile, alla rigenerazione costiera e alla pesca sostenibile.  
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Questi strumenti finanziari, basati sui criteri E
sg (ambientali, sociali e di governance), consentono alle imprese di ripensare i propri modelli operativi in chiave più sostenibile.  
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Dove la finanza etica e sostenibile incontrano la green economy 

La blue economy beneficia sempre più di progetti per la protezione della biodiversità marina, fondamentale poiché il mare ospita l'80% delle specie viventi. La Blue bond initiative, promossa dalla Banca mondiale e dalle Seychelles, è un esempio di come la finanza etica possa mobilitare risorse per la creazione di riserve marine. Un altro progetto è il Blue natural capital financing facility (Bncff), che supporta, con il Green climate fund delle Nazioni Unite, iniziative per rigenerare le coste e proteggere gli ecosistemi marini.  

Un altro esempio concreto è connesso all'espansione dell'energia rinnovabile offshore. Secondo l'International energy agency, entro il 2040 l'eolico offshore potrebbe crescere di 15 volte, trasformandosi in un'industria da 1 trilione di dollari. Un progetto emblematico in questa direzione è il Dogger bank wind Farm nel Regno Unito, destinato a diventare il più grande parco eolico offshore del mondo, capace di fornire energia a 6 milioni di abitazioni: un progetto che è stato finanziato da uno dei più grandi Gss loan (green, social, and sustainability), dimostrando come la finanza possa supportare lo sviluppo sostenibile. 

Anche l'acquacoltura sostenibile è un settore cruciale. La Fao prevede che entro il 2030 il 62% del pesce destinato al consumo umano proverrà dall'acquacoltura, un settore che, però, necessita di tecnologie pulite per ridurre l'uso di antibiotici e limitare l'impatto ambientale.  

Il fondo Aqua-Spark sta investendo in queste tecnologie, sostenendo aziende di piccole e medie dimensioni comeMatorka, fattoria islandese che ha sviluppato un metodo innovativo per l’allevamento su terraferma senza uso di antibiotici, prodotti chimici o ormoni.