Gli eco-industrial park, o business park dell’economia circolare e della green economy, sono comunità di aziende che, riunite in uno spazio comune, collaborano in nome dell’innovazione, della sostenibilità e della circolarità, puntando a migliori prestazioni ambientali, economiche e sociali.

Condivisione, sinergia e collaborazione sono parole chiave per rendere realizzabili la sostenibilità e leconomia circolare. A questi valori si ispirano i parchi eco-industriali, o eco-industrial park, come li definisce l’UNIDO (United Nations Industrial Development Organization), che, insieme alla Banca Mondiale e alla Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (GIZ), ne favorisce la nascita nei diversi continenti, in linea con lObiettivo 9 dell’Agenda 2030: Costruire uninfrastruttura resiliente e promuovere linnovazione e una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile”.

COSA SONO GLI ECO-INDUSTRIAL PARK (EIP)

Un parco eco-industriale è un business park legato alla green and circular economy, ovvero una comunità di aziende, insediate in un’area comune, che cercano di ottenere migliori prestazioni ambientali, economiche e sociali attraverso la reciproca collaborazione nella gestione delle risorse, come energia, acqua, sottoprodotti, informazioni e infrastrutture, ma anche attraverso il coinvolgimento delle istituzioni e delle comunità locali nel tentativo di ridurre sprechi, inquinamento e impatto ambientale. A differenza dei parchi industriali tradizionali, gli EIP adottano pratiche sostenibili, utilizzano energie rinnovabili e implementano tecnologie innovative per supportare uno sviluppo industriale a basse emissioni di carbonio.

Esempi di business park delleconomia circolare e della green economy, di diverse dimensioni, tipologie e ispirazioni, si possono trovare in tutto il mondo: eccone sette (più uno in costruzione).
 

PROGETTO MANIFATTURA, ITALIA

È il parco tecnologico di Trentino Sviluppo, dedicato allinnovazione green: sorge a Rovereto (Trento), nello spazio dell’ex Manifattura Tabacchi, risalente ai tempi dellImpero austro-ungarico, riqualificato per offrire ambienti e strumenti adeguati. Certificato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è un centro di sviluppo e creatività, che riunisce numerose realtà attive in vari settori: economia circolare, edilizia intelligente, mobilità sostenibile, energie pulite, industria dello sport e qualità della vita. Vi convivono in modo virtuoso start-up innovative, piccole e medie imprese, grandi gruppi industriali, università (Facoltà di Scienze motorie di Unitn e Univr) e centri di ricerca (Cimec, Cosbi, Cerism).

Negli ultimi anni gli spazi disponibili si sono ampliati grazie a Be Factory, compendio produttivo low carbon firmato dall’architetto Kengo Kuma: lhub si distingue per elevate performance energetiche, alto comfort e basso impatto paesaggistico, grazie allimpiego di legno, vetro, facciate continue, fibra ottica e a uno dei green roof più estesi dEuropa.
>> progetto manifattura
 

ENVIRONMENT PARK, ITALIA

Alle porte di Torino, è un polo tecnologico dedicato allinnovazione sostenibile e allo sviluppo di tecnologie green. Nato alla fine degli anni 90, con una superficie di 30.000 metri quadrati, ospita circa 70 aziende e vari laboratori di ricerca. Si distingue per la sua architettura eco-friendly, che include numerose soluzioni di bioedilizia: tetti e pareti verdi, recupero delle acque meteoriche, sistemi radianti a soffitto e a pavimento, centrale idroelettrica, solare fotovoltaico, stazioni di ricarica dei veicoli elettrici, apiario sui tetti. Un campus in dialogo con il territorio, che offre servizi aperti a tutti, come ristorazione, aree verdi comuni, spazi per il networking. Inoltre, svolge un ruolo chiave nella formazione e nella divulgazione, attraverso eventi, workshop e percorsi di accelerazione per startup e imprese.
>> environment park
 

PARK 20|20, PAESI BASSI

Si trova a Hoofddorp, nella municipalità di Haarlemmermeer, vicino ad Amsterdam e all’aeroporto di Schiphol: una posizione strategica, facilmente accessibile e ben collegata anche ad altre importanti città nederlandesi, motivo per cui è una location popolare per tante società internazionali.

Si presenta come “ambiente di lavoro ispirato al modello Cradle to Cradle” (C2C), che in italiano significa “dalla culla alla culla” e indica un approccio circolare al design e alla produzione. Oltre agli spazi lavorativi, offre una serie di strutture aggiuntive, che favoriscono l’equilibrio tra lavoro e vita privata, ovvero hotel, ristorante, strutture per lo sport e per l’infanzia.

È dotato di un sistema di riutilizzo delle acque reflue, pannelli solari per produrre energia sostenibile, orti urbani per coltivare prodotti bio, parcheggi con stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Gli edifici hanno atri in vetro e molte finestre, per favorire la luce naturale, e innovative tecnologie acustiche per rendere più piacevoli gli ambienti di lavoro.
>> park 20|20

KALUNDBORG SYMBIOSIS, DANIMARCA

Concepito nel 1972, si trova a Kalundborg, nella regione della Selandia, a un centinaio di km da Copenaghen. Rappresenta il primo esempio al mondo di simbiosi industriale”: è un ecosistema circolare in cui 17 aziende pubbliche e private collaborano tra loro, scambiandosi risorse come vapore, acqua di raffreddamento e materiali di scarto.

Il principio fondamentale è che un flusso residuo in un’azienda diventa una risorsa per un’altra, a vantaggio sia dell’ambiente che dell’economia. Ogni anno questo sistema fa risparmiare ai partner e all’ambiente 4 milioni di metri cubi di acqua di falda, grazie allo sfruttamento dell’acqua di superficie, e 586.000 tonnellate di CO₂, oltre al fatto che vengono utilizzate 62.000 tonnellate di materiali residui riciclati.

Questo modello, punto di riferimento a livello globale per l’economia circolare, contribuisce alla crescita economica della comunità locale e alla transizione verso un’industria a basse emissioni di carbonio.  
>> symbiosis
 

HÄNDELÖ ECO-INDUSTRIAL PARK, SVEZIA

Il parco industriale ecologico di Händelö, vicino a Norrköping, nella parte orientale della Svezia, si basa interamente sulla bioeconomia e sullo sfruttamento delle sinergie tra aziende energetiche e industria di trasformazione, grazie a un gruppo di imprese che utilizzano i sottoprodotti e i prodotti residui l’una dell’altra come materie prime, collaborando anche con le istituzioni, le università e le comunità locali.

In concreto, per esempio, rifiuti, cippato e scarti di legno provenienti da abitazioni e aziende del comune di Norrköping vengono utilizzati nell’impianto di cogenerazione del parco eco-industriale, che restituisce elettricità e teleriscaldamento alla città. Il vapore residuo generato dall’impianto di cogenerazione viene inviato in bioraffineria, dove vengono prodotti etanolo combustibile, mangimi per animali (sfruttando scarti alimentari) e anidride carbonica: quest’ultima viene convertita in acido carbonico, utilizzato nell'industria alimentare, mentre i prodotti residui della produzione di etanolo e mangimi vengono convertiti in biogas e fertilizzante.
>> Händelö eco-industrial park
 

BERRECHID ECOPARC, MAROCCO

L’ecoparco industriale di Berrechid, situato nell’omonima provincia, esattamente nel comune di Sidi El Mekki, è un progetto innovativo nel panorama industriale africano, il primo del continente a ottenere la certificazione HQE Aménagement. Esteso su 61 ettari, può ospitare fino a 192 aziende, offrendo sia terreni edificabili che edifici pronti all’uso con infrastrutture di alta qualità a costi competitivi.

Strategicamente posizionato lungo la strada regionale RR318, gode di un’ottima connessione alla rete stradale nazionale, facilitando laccesso ai principali centri urbani e portuali. L’UNIDO ha collaborato al progetto per promuovere pratiche industriali sostenibili, supportando la Chambre Française de Commerce et dIndustrie du Maroc nellimplementazione di valutazioni ambientali. Attualmente accoglie aziende di vari settori: auto, agroalimentare, chimica, elettronica, energie rinnovabili e tessile. 
>> Berrechid ecoparc
 

CLEANTECH PARK, SINGAPORE

Polo industriale allavanguardia, fa parte del Jurong Innovation District e si trova accanto alla Nanyang Technological University: è il primo eco-business park di Singapore, costruito da JTC Corporation per promuovere la ricerca e lo sviluppo nel settore delle tecnologie pulite.
Sui suoi 50 ettari di superficie sono stati costruiti tre diversi edifici, JTC CleanTech One, JTC CleanTech Two e JTC CleanTech Three, tutti caratterizzati da un focus sulla sostenibilità: bioarchitettura, illuminazione LED a basso consumo, pannelli solari e sistemi intelligenti di gestione energetica
>> Cleantech park

 

ŠABAC GREENFIELD ECO-INDUSTRIAL PARK, SERBIA

Un parco industriale di nuova concezione, progettato per incorporare fin dall’inizio i principi della sostenibilità: sarà il primo eco-industrial park nei Balcani occidentali, iniziativa pionieristica che dovrebbe accelerare lo sviluppo industriale sostenibile nella regione. Sorgerà a Sabac, che ospita già una delle zone industriali più grandi della regione, estesa su 600 ettari, e si prevede che sarà attivo a partire dal 2028.

La sua costruzione fa parte di un programma più ampio, finanziato dall’UE, attraverso il Western Balkans Investment Framework, che include in totale cinque progetti pilota. Il secondo parco in programma sarà MIND Park Brownfield Eco-Industrial Park: un business park che nascerà dalla ristrutturazione di una struttura esistente, mostrando come sia possibile adottare pratiche sostenibili anche a partire da un’area industriale di vecchia concezione, come già è stato dimostrato da altri esempi di successo in Europa e nel mondo.

Articolo a firma di Emanuele Bompan e Maria Carla Rota


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