Innovazione, visione a lungo termine, multidisciplinarietà. Tre aspetti che si rendono necessari per abbandonare il “vecchio” modello di economia lineare e definiscono i connotati delle nuove generazioni di imprenditori e imprenditrici. Ecco 5 under 30 che stanno contribuendo a rivoluzionare il mondo dell’economia circolare.

 

ALEXANDER TORREY

Una famiglia statunitense media getta oltre 500 kg di rifiuti di imballaggio all'anno. Per questo nel 2019 Alexander Torrey e Byungwoo Ko hanno co-fondato The Rounds, un servizio di consegna di generi alimentari zero waste attivo nelle principali città degli Stati Uniti. La start-up punta a creare una rete logistica dell'ultimo miglio bidirezionale, efficiente, programmata e a ciclo chiuso. Dopo il lancio nella città di Philadelphia, The Rounds si è espanso a Washington DC, Miami e Atlanta.

Come “moderni lattai”, ogni settimana The Rounds consegna ai clienti i prodotti acquistati dal proprio portale online, ritirando contestualmente i vuoti. Un servizio svolto principalmente in e-bike, con percorsi studiati per essere più efficienti, in modo da ridurre traffico ed emissioni. L’azienda, inoltre, non punta a fare della sostenibilità un vezzo elitario. The Rounds si sta impegnando ad ampliare in maniera costante la gamma di prodotti disponibili sul proprio portale web, in modo da favorire l’ingresso di beni rientranti in fasce di prezzo sempre più accessibili.

Immagine: Alexander Torrey


CAMILLA COLUCCI

Parlando di materie prime seconde, l’economia circolare è soprattutto un gioco di incontri tra domanda e offerta. Lo si capisce analizzando l’indice globale di circolarità, che misura la quota di materiali provenienti dal riciclo sul totale dei materiali consumati. Questo valore, infatti, secondo il Circularity Gap Report 2023, è sceso dal 9,1% nel 2018 al 7,2% nel 2022.

La Circularity Platform della start-up innovativa e società benefit Circularity, co-fondata dall’imprenditrice under30 Camilla Colucci, nasce per ridurre questo margine. Lanciata nel 2018 e giunta ora alla sua seconda versione, la Circularity Platform è l’unica piattaforma georefenziata di economia circolare dedicata alle aziende che vogliono ridurre il proprio impatto ambientale tramite la valorizzazione dei propri scarti di produzione, il trasporto sostenibile, il recupero dei propri rifiuti e l’utilizzo di materie prime seconde. Attraverso una caratterizzazione dei materiali che compongono lo scarto, il sistema connette tutte le tipologie di aziende ad esso correlate: chi lo produce, chi lo recupera, chi lo tratta, fino a chi lo reintroduce in un nuovo ciclo produttivo.

Ci rivolgiamo principalmente ad aziende produttive, impianti di recupero e di smaltimento e trasportatori autorizzati. Il fine ultimo è mettere in relazione queste tipologie di aziende e fare in modo che ci possa essere un match tra chi produce rifiuti con chi può riciclarli”, racconta ad Ecomondo Camilla Colucci, CEO di Circularity. “Un campo che con la nuova versione della piattaforma ora abbiamo esteso a sottoprodotti ed end-of-waste. Le aziende che hanno interesse nell'utilizzare materiale riciclato possono quindi cercare sulla piattaforma dei fornitori da cui approvvigionarsi. Stesso vale per i sottoprodotti, che per essere chiamati tali devono avere un mercato di sbocco. Quello che il nostro tool offre è quindi la potenzialità di mappare un mercato alternativo a quello che le aziende hanno già ora a disposizione.”



Immagine: Camilla Colucci

 

VICTOR DEWULF & PETER HEDLEY

Victor Dewulf e Peter Hedley, co-fondatori della start-up Recycleye, hanno unito la gestione dei rifiuti all’intelligenza artificiale e alla robotica. Dewulf e Hedley hanno sviluppato un sistema di visione computerizzata e una robotica per costruire il primo impianto di recupero dei materiali completamente automatizzato al mondo.

Recycleye Vision ha dimostrato di superare con successo la visione umana nell'identificare e classificare tutti gli articoli presenti nei flussi di rifiuti, per materiale, oggetto e persino marchio. Il braccio robotico sviluppato dall'azienda permette inoltre di automatizzare la selezione manuale dei rifiuti, consentendo di aumentare i tassi di riciclo.

Immagine: Victor Dewulf & Peter Hedley 


CARLO - CHEN DELANTAR

I talenti under30 non mancano anche nel mondo della finanza per l’economia circolare. Carlo Chen-Delantar non è solo Circular Economy Pioneer presso la Ellen MacArthur Foundation. È socio fondatore di Core Capital, che investe nelle start-up più promettenti delle Filippine. Inoltre, in qualità di responsabile ESG e Circular Economy di Gobi Partners, Carlo guida gli investimenti in aziende innovative che promuovono la sostenibilità.

Investiamo in start-up dalla fase iniziale a quella di crescita. In qualità di Head of ESG and Circular Economy di Gobi Partner, gran parte del mio mandato ora è mettere in pratica investimenti responsabili e trovare la prossima frontiera degli investimenti tecnologici”, commenta ad Ecomondo Carlo Chen-Delantar. “Del resto, oggi soddisfiamo il nostro bisogno di risorse in maniera estrattiva e non circolare. Stiamo producendo in eccesso senza rigenerare ciò che stiamo creando. La tecnologia funge da equalizzatore per molti mercati, soprattutto se si tratta di utilizzare al meglio prodotti e servizi in ottica di economia circolare, che è e sarà un'importante opportunità di investimento per l'economia globale”.

In precedenza, Carlo ha lavorato come Country Director di Waves For Water Philippines (W4W), un'organizzazione no-profit che fornisce accesso all'acqua potabile, con un impatto su un milione di filippini a seguito del tifone Haiyan, che ha colpito il suo Paese d’origine nel 2013.

Immagine: Carlo - Chen Delantar via Gobi Partners 


SANDRA GONZA

La sostenibilità è di moda, ma il mondo della moda non è sempre sostenibile. Per questa ragione Sandra Gonza – una delle promesse under 30 di GreenBiz nel campo del business e della sostenibilità nel 2022 – da più di cinque anni svolge tra Amsterdam, Los Angeles e Tanzania programmi di due diligence sui diritti del lavoro all'interno di marchi di moda globali e produttori dell'Asia meridionale attraverso la Fair Wear Foundation.

L'esperienza di Sandra comprende la consulenza in materia di strategia e impatto aziendale presso Tailwind Co, una società di consulenza per aziende, ONG e organizzazioni che si occupa di collegare azioni di sostenibilità, gestione aziendale e comunicazione efficace del marchio. Ha lavorato in partenariati pubblico-privati per scalare le collaborazioni transfrontaliere presso il programma di impatto della Global Fashion Agenda sui partenariati della moda circolare.

Immagine: Sandra Gonza 

 

 

Un articolo di Emanuele Bompan e Giorgio Kaldor