• Giovedì 9 Novembre 2023
  • 14:00 - 16:00
  • Memo
  • Agorà Fellini - Sites & Soil Restoration Area pad. C1
  • italiano
  • a cura di LifeGate

I nostri mari soffrono per l'inquinamento da plastiche e per quello da idrocarburi, oltre che per la fragilità degli habitat, causata dagli effetti del riscaldamento globale e della pressione antropica da parte dell’uomo. Per curarli, Water Defenders Alliance supporta il ruolo trasformativo delle imprese

I mari catturano circa un terzo delle emissioni che produciamo e ci forniscono almeno la metà dell'ossigeno che respiriamo: sono preziosissimi per la nostra vita, eppure la comunità scientifica ci ricorda che non li proteggiamo abbastanza. Il programma di comunicazione regionale europeo EU Neighbors South ci dice per esempio che, ogni anno, finiscono nel Mar Mediterraneo circa 570mila le tonnellate di plastiche e microplastiche. Praticamente, il peso di oltre 50 Torri Eiffel. Poi ci sono gli sversamenti accidentali di idrocarburi che letteralmente soffocano il Mare Nostrum perché limitano l'ossigenazione dell'acqua. Secondo l’Ispra, si tratta di 600 mila tonnellate l’anno solo causate da grandi incidenti ambientali. Senza considerare quindi gli versamenti causati accidentalmente da piccole imbarcazioni, che però, messi insieme, costituiscono un secondo grande problema per le nostre acque. Terzo punto debole dei mari è la fragilità degli habitat. I cambiamenti climatici e le imbarcazioni che arrivano da altre regioni geografiche favoriscono la presenza di specie aliene - pensiamo all'ormai noto granchio blu che nella laguna di Venezia - e le attività antropiche danneggiano ecosistemi preziosi, come le praterie di Poseidonia oceanica, vere e proprie "nursery" per moltissime specie autoctone di pesci nonché fondamentale “polmone” del mare.

L'allarme è chiaro: bisogna agire in fretta. Ma chi può farlo davvero? Quali sono gli attori che possono agire con maggiore efficacia e influenzare rapidamente la società civile? E come possono farlo? LifeGate, come sempre, è andata in cerca di soluzioni. Dopo i cinque anni di esperienza del progetto LifeGate PlasticLess, che ha permesso di raccogliere una quantità di rifiuti plastici galleggianti pari al peso di oltre 10 milioni di bottigliette da mezzo litro, attraverso speciali dispositivi posizionati in porti e marine, l’azienda ha deciso di "alzare la posta", indagando nuove soluzioni ancor più efficaci per la difesa delle nostre acque.

Nasce così Water Defenders Alliance, un'alleanza ampia e solida, composta da imprese, cittadini, porti, istituzioni, enti di ricerca e università con l'obiettivo di implementare soluzioni concrete, misurabili e science-based che possono difendere le nostre acque, a partire dal Mar Mediterraneo.

Cuore pulsante di questa alleanza sono proprio le aziende: protagoniste assolute del tessuto economico e sociale del Paese, attraverso le proprie decisioni possono farsi forza motrice del cambiamento, influenzando in maniera positiva sia le proprie filiere che i consumatori, direttamente ed indirettamente legati alla blue economy, assumendo un ruolo trasformativo che ha ricadute positive da un lato sulle istituzioni, le aziende e sugli enti di ricerca, e dall’altro sui comportamenti individuali delle singole persone. Le imprese sono infatti gli unici attori, oggi, ad avere le forze per investire sulla ricerca e sulle innovazioni tecnologiche, promuovendo quel cambiamento culturale necessario a raggiungere il 100% degli obiettivi dell’Alleanza: prevenire e rimuovere l’inquinamento da idrocarburi e da plastica e favorire il ripristino degli habitat.

Di problemi, di soluzioni e innovazioni tecnologiche per la tutela del mare e di opportunità per le imprese e le istituzioni parleremo il 9 novembre alle ore 14 in Agorà Fellini, insieme ad alcuni dei Water Defenders coinvolti, tra cui partner scientifici, tecnici e aziende che fanno parte dell'Alleanza.

Programma

14.00-14.15 Introduzione generale a cura di Simone Molteni, dir. scientifico LifeGate e Tommaso Perrone, dir. responsabile LifeGate

14.15-15.30 Le testimonianze dei Water Defenders

Lajal Andreoletti, Head of Enviro Projects LifeGate
Emilio Mancuso, biologo marino, presidente Verdeacqua e collaboratore LifeGate
Alessandro Taini, CEO T1 Solutions
Pietro Formis, fotografo e documentarista subacqueo
Mauro Delle Fratte, Exhibition Manager Ecomondo
Gianni Sorci, direttore di Marina di Rimini
Roberta Signori, Sustainable Development Manager, Fishing & Healthy Oceans Bolton Food

15.45-16.00 Conclusioni