Come misurare la transizione ecologica?
Se fino a poco tempo fa gli effetti dell’economia circolare o della decarbonizzazione si quantificavano in tonnellate di CO₂ risparmiate o metri cubi d’acqua non consumata, oggi la prospettiva sta cambiando. Ad essere diventato centrale è l’approccio One Health (Una Sola Salute) messo a punto dall’Organizzazione mondiale della sanità: un modello che riconosce il rapporto di interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale e punta ad ottimizzarlo in modo sostenibile, attraverso una virtuosa collaborazione tra aziende, istituzioni, pubbliche amministrazioni e cittadini.
Ecco perché anche i criteri di valutazione delle politiche ambientali stanno cambiando, introducendo parametri che riguardano direttamente la salute pubblica e la qualità della vita, come “giorni di malattia evitati”, “riduzione degli impatti cancerogeni e non cancerogeni”, “unità di incidenza malattie evitate”. Non si tratta più solo di “salvare l’orso polare”, insomma: la transizione ecologica si misura sempre più spesso in anni di vita guadagnati e in nuove opportunità di cura per l’uomo.
Al lavoro per città sane e circolari
Un tema di grande attualità, a cui Ecomondo, kermesse di riferimento internazionale per la transizione ecologica e l’economia circolare, in programma a Rimini Fiera dal 4 al 7 novembre 2025, dedica un’intera sezione, Circular&Healthy City, in cui si affronteranno i diversi aspetti del connubio tra longevità, salute e ambiente. Con le aziende presenti, appartenenti principalmente ai settori materiali, urban tech ed edilizia, si parlerà di impatti positivi dell’economia circolare sulla salute, rigenerazione urbana, materiali salubri nell’ambiente costruito, sistemi di adattamento climatico urbano per tutelare il benessere, bioeconomia (selvicoltura e agricoltura urbana) ed altro ancora.
Uno spazio che sta crescendo di anno in anno, grazie a collaborazioni internazionali, nuovi espositori e convegni tematici. L’obiettivo è <<mettere in connessione i progetti più innovativi, le soluzioni e i modelli di città circolari e salubri, perché il focus è proprio quello dell’abitare e dello spazio costruito in relazione alla salute degli abitanti>>, spiega Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director della Divisione Green&Technology di Italian Exhibition Group.
One Health nelle città europee
Lo sguardo di Ecomondo su questo tema sarà, come sempre, internazionale, grazie a una grande varietà di aziende e realtà associative, tra cui Green Building Council Italia, Kyoto Club, I Borghi più Belli D’Italia.
<<Importanti iniziative transdisciplinari arrivano dall’Europa>>, sottolinea Fabio Fava, Presidente del Comitato Scientifico di Ecomondo. <<Ad esempio, l’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) sta cooperando con l'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), responsabile del monitoraggio e mitigazione dell’inquinamento chimico, e con quelle responsabili della salute pubblica e della sicurezza alimentare, come il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), l’Agenzia europea del farmaco (EMA) e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Tutto al fine di redigere un documento di indirizzo, il Framework for Action 2024–2026, per favorire l’adozione del One Health nel continente europeo>>.
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Gli appuntamenti chiave
All’interno del ricco programma dedicato al tema Circular&Healthy City, due sono in particolare gli eventi da mettere in calendario. <<Entrambi daranno l’opportunità di rafforzare una narrativa che si è poco sostanziata quando parliamo di green economy. Non si deve parlare solo di benefici economici e ambientali della transizione. Ma anche, e forse principalmente, degli impatti positivi sulla nostra salute, longevità e invecchiamento armonico>>, prosegue Fava.
Il 5 novembre Smart Circular Cities affronterà le sfide della transizione circolare nelle città attraverso l’adozione di tecnologie intelligenti: si presenteranno strumenti digitali basati su AI, IoT e GIS, che possono migliorare la vivibilità urbana, la rigenerazione di aree dismesse e la resilienza climatica, ipotizzando modelli di gestione sostenibile del territorio ed analizzando gli impatti sulla salute umana.
In questo filone, un altro evento da mettere in calendario è Città da Vivere: soluzioni per progettare una governance della salute nelle città equilibrata e coesa, il 6 novembre. L'iniziativa presenterà soluzioni integrate, dalla tutela della salute pubblica per prevenire i conflitti, con riferimenti a programmi europei come EU4Health, alla lotta alla povertà sanitaria, con un approccio multidisciplinare che coniughi anche adattamento ai cambiamenti climatici e coesione comunitaria.
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I protagonisti del cambiamento
La sezione Circular&Healthy City coinvolgerà nel dibattito tutti gli attori impegnati in prima persona nella costruzione di città sane e circolari, che potranno scambiarsi spunti di riflessione da applicare alle attività dedicate alle comunità urbane così come alla vita quotidiana personale.
In primis i decision maker pubblici, come sindaci e assessori all’ambiente, alla pianificazione territoriale e allo sviluppo economico, oltre a uffici tecnici e dipartimenti IT.
A questi si affiancheranno i professionisti del settore, tra cui architetti, ingegneri, geometri, geologi, paesaggisti, consulenti edili, studi di progettazione e imprese di costruzione, nonché i responsabili di strutture ricettive e di interesse pubblico, come direttori sanitari, aziende attive nel trasporto e nella logistica, responsabili di porti e aeroporti.
Tra gli attori del mondo privato figureranno poi i leader aziendali, ovvero direttori tecnici, responsabili della qualità, facility manager, project financier e aziende di servizi pubblici.
A completare il quadro saranno gli enti formativi – università, centri di ricerca e parchi tecnologici – e naturalmente i cittadini, perché ognuno di noi può giocare una parte attiva nei processi di trasformazione urbana e ambientale.
Articolo scritto da Emanuele Bompan
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PUBBLICAZIONE
02/09/2025