Con il progredire della tecnologia i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche aumentano progressivamente, soprattutto quelli di dimensioni ridotte. Spesso abbandonati in armadi e cassetti sono una risorsa di materie prime. Raccoglierli e riciclarli in maniera sistematica è importante sia dal punto di vista ecologico sia economico.

I rifiuti elettrici ed elettronici sono identificabili come tutti quei beni, componenti o materiali che per il loro funzionamento hanno avuto bisogno di corrente elettrica durante il loro ciclo di vita. La categoria RAEE va quindi dai grandi elettrodomestici come frigoriferi, forni, piani di cottura anche industriali, pannelli fotovoltaici, a oggetti di piccole dimensioni come telefonini, auricolari Bluetooth, Smartwatch.  

Secondo le Nazioni Unite, nel 2023 verranno prodotti in tutto il mondo 8 kg a persona di RAEE pari circa a 61,3 milioni di tonnellate. Solo il 17,4% di questi rifiuti verrà adeguatamente raccolto, trattato e riciclato a livello globale. I restanti 50,6 milioni di tonnellate saranno accumulati dai privati (in cassetti garage soffitte) collocati in discarica, bruciati o scambiati illegalmente e trattati in modo scadente.

L' Europa è leader mondiale nel riciclaggio dei rifiuti elettronici però solo il 54% di questi viene ufficialmente raccolto e riciclato (pari a 10,3 kg per abitante nel 2020).

 I target europei prevedono che gli Stati membri dal 2019 debbano raggiungere “un tasso minimo di raccolta del 65 % di tutti i RAEE rispetto al peso medio delle apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato nei tre anni precedenti o, in alternativa, dell’85 % dei RAEE prodotti nel territorio dello Stato membro in questione”.

La mancanza di consapevolezza pubblica impedisce ai paesi di sviluppare economie circolari per le apparecchiature elettroniche. Serve puntare di più sulla comunicazione e riformare la normativa esistente per incentivare ulteriormente raccolta e riciclo dei RAEE.
 

 

I DATI DI RACCOLTA IN ITALIA

In Italia il sistema di gestione dei RAEE provenienti dai nuclei domestici è multi-consortile. Regolamentato dal D. Lgs. 49/2014, è fondato sull’azione responsabile in ottica di economia circolare dei diversi attori che vi partecipano: produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, rivenditori e installatori di AEE, comuni e aziende della raccolta rifiuti, cittadini, impianti di trattamento certificati. All’interno di questo sistema, il Centro di Coordinamento RAEE è il punto di riferimento che da quindici anni regola le attività di tutti i soggetti coinvolti.

La responsabilità della raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici consegnati gratuitamente dai cittadini e consumatori è attribuita per legge ai Comuni, che predispongono centri di raccolta gestiti in autonomia o affidati alle aziende della raccolta rifiuti, e ai rivenditori di AEE (D.M. 65/2010 e D.M. 121/2016).

Il finanziamento dell’intero sistema di riciclo dei RAEE è a carico dei produttori di AEE che richiedono ai consumatori il versamento di un eco-contributo al momento dell’acquisto di un nuovo prodotto.

La raccolta dei RAEE in Italia, secondo il rapporto sulla gestione del CDC RAEE, ha previsto 535.180 tonnellate di rifiuti raccolti nel 2022 (di cui 376.882 domestici e 158.298 professionali) pari a un aumento leggero +5% rispetto all'anno precedente, pari ad un tasso di raccolta del 34,1%.

La tipologia di rifiuti domestici maggiormente raccolta è R1 - apparecchiature per lo scambio di temperatura con fluidi (102,749 t in calo di 0,7% rispetto all'anno precedente), seguita da R2 – “altri grandi bianchi” (119,061t -9,1%), R4 - piccoli elettrodomestici ed altra tecnologia elettronica (79,573t +3%) unica categoria che segna un dato in positivo rispetto al 2021, R3 - TV e monitor (72.541t -5,9%), R5 - sorgenti luminose (2,958 t -15,6%).

Dati che descrivono una percentuale di raccolta lontana dal target del 65% previsto dalla direttiva europea 2012/19/UE. Servono quindi strategie per migliorare la raccolta di questa tipologia di rifiuto.

 

L'IMPORTANZA DI PREVENIRE, RACCOGLIERE, RICICLARE/RIPARARE I RAEE

Raccogliere i RAEE, di qualsiasi tipo e dimensione, è importante sia dal punto di vista ecologico sia economico: questi rifiuti contengono infatti metalli preziosi e varie sostanze la cui estrazione richiede lavorazioni complesse e dispendiose. Alcuni materiali ricadono inoltre nel set di materie prime indicate dalla Commissione Europea1.

Ad esempio, uno smartphone può contenere fino a 50 diversi tipi di metalli, ognuno dei quali contribuisce alle sue dimensioni ridotte, leggerezza e funzionalità. Una tonnellata di smartphone contiene circa 100 volte la quantità di oro contenuta in una tonnellata di minerale d’oro.

Le materie prime sono strettamente legate alle tecnologie pulite. Sono insostituibili nei pannelli solari, nelle turbine eoliche, nei veicoli elettrici e nell'illuminazione ad alta efficienza energetica. Il progetto europeo ProSUM (Prospecting Secondary raw materials in the Urban mine and Mining waste) ha individuato ben 49 elementi chimici presenti nei RAEE, di cui 18 classificati come materie prime critiche, la cui catena di approvvigionamento è soggetta a rischi strategici ed è diventata di recente materia di un piano d’azione specifico della Commissione Europea.

Meno ricicliamo i prodotti elettronici, più diventiamo dipendenti da materie vergini difficili, pericolose da reperire e più soggetti all’inflazione. Gli apparecchi elettronici possono contenere, inoltre, e in concentrazioni elevate, elementi tossici come cadmio, mercurio, arsenico, antimonio e clorofluorocarburi.

 

Cosa sta facendo l'europa per migliorare la raccolta e la gestione dei rifiuti

Nel marzo 2020 la Commissione europea ha presentato un nuovo piano d'azione per l'economia circolare (PAEC) che tra le sue priorità individua la riduzione dei rifiuti elettronici ed elettrici. La proposta definisce obiettivi immediati quali il "diritto alla riparazione" e il miglioramento del riutilizzo in generale, l'introduzione di un caricabatterie universale e l'istituzione di un sistema di premi per incoraggiare il riciclo dell'elettronica.

Entro la fine del 2024, l'USB di tipo C diverrà il caricatore standard per la maggior parte dei dispositivi elettronici nell'UE.

Entro il 28 aprile 2026 i laptop dovranno essere dotati di una porta USB Type-C.

Nel 2020 la Commissione ha proposto anche un nuovo regolamento sulle batterie che sono una tecnologia chiave nella transizione verso la neutralità climatica e verso un'economia più circolare.

Nel marzo 2023, la Commissione europea ha presentato una nuova proposta per promuovere il "diritto alla riparazione". Questo farebbe comprendere all'interno della garanzia legale, la riparazione dei prodotti da parte dei venditori, salvo che non sia più conveniente sostituirli. Questo garantirebbe anche il diritto a rendere le riparazioni più facili e convenienti.

 

Conoscere per migliore la raccolta: il WEEE forum

Nel 2022 è nato il WEEE Forum il più grande centro di competenza multinazionale al mondo per quanto riguarda il know-how operativo relativo alla gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (o, in breve, 'RAEE'). È un'associazione senza scopo di lucro di 50 organizzazioni di responsabilità dei produttori RAEE in tutto il mondo ed è stata fondata nell'aprile 2002.

Il WEEE Forum consente ai suoi membri di migliorare le loro operazioni e di essere conosciuti come promotori dell'economia circolare anche attraverso lo scambio di buone pratiche e l'accesso ad un set base di strumenti di conoscenza.

Si sta impegnando nella progettazione e sviluppo ed implementazione una serie di piattaforme e strumenti software, consentendo alle organizzazioni di responsabilità del produttore di confrontare le proprie operazioni e avere accesso a dati e informazioni chiave.

 


Note

1) Le materie prime sono fondamentali per l'economia europea. Formano una solida base industriale, producendo un'ampia gamma di beni e applicazioni utilizzate nella vita quotidiana e nelle moderne tecnologie. L'accesso affidabile e senza ostacoli a determinate materie prime è una preoccupazione crescente all'interno dell'UE e in tutto il mondo. Per affrontare questa sfida, la Commissione europea ha creato un elenco di materie prime critiche (CRM) per l'UE, che è soggetto a regolare revisione e aggiornamento. I CRM combinano materie prime di grande importanza per l'economia dell'UE e ad alto rischio associato alla loro fornitura.

 

Bibliografia

- Parlamento e Consiglio Europeo, 2006, Direttiva 2006/66/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 settembre 2006, relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e che abroga la direttiva 91/157/CEE 

- Parlamento e Consiglio Europeo, 2012, Direttiva 2012/19/UE del Parlamento Europeo e del consiglio del 4 luglio 2012 sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) 

- Commissione Europea, Ecodesign per il regolamento sui prodotti sostenibili 

- Commissione Europea, Batterie 

- Parlamento Europeo, 2023, Rifiuti elettronici nell'UE: dati e cifre 

- Parlamento e Consiglio Europeo, 2023, Proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) 

- Commissione Europea, Materie prime critiche

- WEE Forum (sito web

- Centro di Coordinamento RAEE, 2023, Gestione RAEE Report 2022 

- Centro di Coordinamento RAEE, 2023, 2022 Rapporto RAEE, i dati ufficiali sulla raccolta dei rifiuti elettronici in Italia

- Ricicla.tv, 2023, L’importanza dell’interpretazione applicativa al Decreto 40/2023 sui raggruppamenti RAEE (video)