Settori espositivi

Passare da materie prime fossili non rinnovabili e minerali a processi di produzione circolari a base biologica è essenziale per raggiungere gli obiettivi climatici dell'UE.

In questo scenario, produrre alimenti e allo stesso tempo energia non è solo possibile ma oggi è necessario e l’agricoltura riveste un ruolo centrale nel cercare soluzioni all'urgenza climatica. Il trattamento per la valorizzazione dei liquami, le innovazioni tecnologiche di precisione nella meccanica agraria e un uso efficiente delle risorse (anche idriche) permette infatti di produrre di più, con meno spreco, e di ridurre le emissioni di oltre il 30%. La produzione di biogas e biometano consente alle filiere agroalimentari del Made in Italy di essere più sostenibili e di dare valore aggiunto ad uno dei settori più strategici al Paese.

Ecomondo, grazie al coinvolgimento di multinazionali, aziende, PMI, consorzi…, mette in scena la risorsa “più viva” da trasformare e valorizzare affrontando il concetto di Bio-Economia da diversi punti: agroecologybiomassescarti organici da matrice agricola e forestalebiowaste.

Tutti temi trattatati in ottica di generazione di bio-energie, utilizzate per la produzione di energia termica, energia elettrica o cogenerazione di entrambe, produzione di biocarburanti, biofertilizzanti e altro ancora. 

CHI ESPONE


Multinazionali, aziende, PMI, che si occupano di:

  • Digestione anaerobica
  • Impianti e componentistica per la produzione di Biogas
  • Impianti e componentistica per la produzione di Biometano Cogenerazione a biogas
  • Liquefazione
  • Impianti a biomassa
  • Attrezzature, componenti, prodotti per l'energia da biomasse
  • Altri biocombustibili e biocarburanti

CHI VISITA


Esperti, tecnici, liberi professionisti, dirigenti provenienti da settori trasversali come:

  • Industria
  • Pubblica Amministrazione
  • Agricoltori
  • Agronomi e contoterzisti
  • Terziario
  • Servizi e produttori di agroenergie
  • Centri di ricerca e istituzioni

IL CONTESTO NAZIONALE


Allo stato attuale l’Italia conta oltre 2.000 impianti biogas, 80% dei quali sono agricoli.
Lo sviluppo della digestione anaerobica in agricoltura per la produzione di energia elettrica rinnovabile, negli ultimi dieci anni, ha fatto registrare 4,5 miliardi di euro di investimenti, creando oltre 12.000 posti di lavoro stabili.  
Dal 2018 viene ufficialmente deliberato il decreto che regola la produzione di Biometano da biogas avviando lo sviluppo di questo nuovo mercato con filiera made in Italy. Accanto alla produzione di energia elettrica e biogas o biometano, le aziende agricole possono utilizzare il digestato (il sottoprodotto della digestione anaerobica) che può essere distribuito in campagna come fertilizzante organico in sostituzione dei fertilizzanti chimici, in grado di apportare nutrienti indispensabili alla fertilità dei suoli. 

LE PROSPETTIVE PER IL FUTURO?
Lo sviluppo del biometano è fondamentale per agevolare la transizione energetica dando un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione previsti dall’Unione Europea per il 2050.

Strumento fondamentale il PNRR, da cui il DM del 2021 per lo sviluppo della produzione di biometano e delle misure per la promozione dell’economia circolare in ambito agricolo, che ha aperto le porte a nuovi investimenti e incrementato ancora di più il ruolo di questa filiera e dell’agricoltura nella transizione energetica e nella decarbonizzazione.
Il Piano destina 1,92 miliardi di euro per la filiera del biometano prevedendo di raddoppiare l’attuale produzione e quindi superare complessivamente i 4 miliardi di smc di biometano entro il 2026 attraverso la riconversione e l’aumento di potenza di impianti di biogas esistenti ma anche di nuove installazioni. Il piano della Commissione europea, REPowerEu, prevede l’aumento della capacità produttiva di biometano fino a 35 miliardi di metri cubi entro il 2030 all’interno dell’Ue. L’obiettivo è sostituire il 20% dell’importazione di gas naturale dalla Russia con un’alternativa sostenibile, più economica e prodotta localmente.

Infine il PNRR funge da volano per superare il divario territoriale Nord - Sud. Il Piano di rilancio presentato alla Commissione Ue prevede per il Sud circa 82 miliardi, cioè il 40% delle risorse. I fondi destinati alla “Rivoluzione verde e transizione ecologica” sono 23 miliardi (il 34,3%) per progetti per la diffusione dell’energia rinnovabile e il trasporto sostenibile, economia circolare e tutela territorio e acqua.

UNA PARTNERSHIP DECENNALE: ECOMONDO E CIB


Il Consorzio Italiano Biogas è la prima aggregazione volontaria nazionale che rappresenta il comparto italiano della produzione di biogas in agricoltura. Attualmente i soci del CIB sono più di 830 aziende agricole produttrici di biogas e biometano e oltre 200 tra società industriali fornitrici di impianti, tecnologie e servizi per la produzione di biogas e biometano. Il CIB è tra i membri fondatori di EBA - European Biogas Association, partner di Gas for Climate. 

CONOSCI IL CIB

“FARMING FOR FUTURE”
Il progetto del CIB per la prima volta a Ecomondo

In questo contesto, le aziende agricole che hanno investito nello sviluppo della digestione anaerobica sono divenute negli anni dei veri e propri presidi ambientali territoriali e driver di transizione verso modelli virtuosi di economia circolare territoriale. L’esperienza degli associati CIB è stata la base di partenza per il progetto “Farming for Future - 10 azioni per coltivare il futuro” con il quale il Consorzio vuole delineare una strada percorribile da quanti vogliono contribuire alla riconversione agroecologica dell’agricoltura italiana.

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