Settori espositivi

È necessario passare a processi di produzione circolari a base biologica per raggiungere gli obiettivi climatici dell'UE.

Oggi, produrre cibo e, allo stesso tempo, energia non è solo possibile ma necessario e l’agricoltura in questo scenario riveste un ruolo centrale nella battaglia contro il cambiamento climatico. Valorizzazione dei reflui zootecnici, innovazioni tecnologiche di precisione nella meccanica agraria, uso efficiente delle risorse (anche idriche) permettono infatti di produrre di più con meno spreco di risorse con il risultato di ridurre le emissioni del settore agricolo, e non solo. In particolare, la produzione di biogas e biometano consente alle filiere agroalimentari del Made in Italy di essere più sostenibili e di dare valore aggiunto ad uno dei settori più strategici per il Paese.

Ecomondo, grazie al coinvolgimento di numerose aziende leader nel contesto nazionale ed internazionale, dedica un’intera area della Fiera per sviluppare concretamente il concetto di Bio-Economia in ambito agricolo: attraverso le principali realtà che si occupano di agroecologiabiomassescarti organici da matrice agricola e forestale.

Le bioenergie quale fonte per l’alimentazione di più mercati (da quello elettrico a quello del biometano, passando per la produzione di biofertilizzanti): sarà anche oggetto di un’intensa attività convegnistica che permetterà di aprire utili e stimolanti confronti. 

CHI ESPONE


Multinazionali, aziende, PMI, che si occupano di:

  • Digestione anaerobica
  • Impianti e componentistica per la produzione di Biogas
  • Impianti e componentistica per la produzione di Biometano
  • Cogenerazione a biogas
  •  Recupero CO2
  • Liquefazione
  • Impianti a biomassa
  • Attrezzature, componenti, prodotti per l'energia da biomasse
  • Altri biocombustibili e biocarburanti

CHI VISITA


Esperti, tecnici, liberi professionisti, dirigenti provenienti da settori trasversali come:

  • Industria
  • Pubblica Amministrazione
  • Agricoltori
  • Agronomi e contoterzisti
  • Terziario
  • Servizi e produttori di agroenergie
  • Centri di ricerca e istituzioni

IL CONTESTO NAZIONALE


Oggi l’Italia conta oltre 2.000 impianti biogas, circa l’80% dei quali sono agricoli.

Lo sviluppo della digestione anaerobica in agricoltura per la produzione di energia elettrica rinnovabile, negli ultimi anni, ha fatto registrare 4,5 miliardi di euro di investimenti, creando oltre 12.000 posti di lavoro stabili

La crescita del biogas in Italia ha ricadute importanti non solo sul fronte occupazionale, ma anche per lo sviluppo del territorio attraverso l’avvio di un nuovo modello di impresa sostenibile e circolare che innova le pratiche agroecologiche, tutela la fertilità del suolo (grazie all’utilizzo del digestato, il sottoprodotto della digestione anaerobica) e contribuisce alla decarbonizzazione di diversi settori strategici: dall’agricoltura, ai trasporti, fino a tutti i settori a oggi ancora di difficile elettrificazione.

LE PROSPETTIVE PER IL FUTURO


Lo sviluppo del biogas e del biometano è fondamentale per agevolare la transizione energetica dando un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione previsti dall’Unione europea per il 2050.

A livello nazionale, uno degli strumenti strategici è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che attraverso le misure proposte permetterà lo sviluppo di quote aggiuntive di produzione di biometano da destinare a diversi utilizzi (non solo limitati al settore dei trasporti) e aiuterà la promozione dell’economia circolare in ambito agricolo attraverso la promozione, ad esempio, della diffusione del trattore a biometano. Con queste nuove misure si aprono le porte a nuovi investimenti e si dà ancor più rilievo al  ruolo di questa filiera e dell’agricoltura, nella transizione energetica e nella decarbonizzazione del nostro Paese.

Il Piano destina 1,92 miliardi di euro per la filiera del biometano prevedendo di raddoppiare l’attuale produzione e quindi superare complessivamente i 4 miliardi di smc di biometano entro il 2026, attraverso la riconversione e l’aumento di potenza di impianti di biogas esistenti ma anche di nuove installazioni. Inoltre, il PNRR rappresenta un volano per superare il divario territoriale Nord - Sud. Il Piano di rilancio presentato alla Commissione Ue prevede per il Sud circa 82 miliardi, cioè il 40% delle risorse. I fondi destinati alla “Rivoluzione verde e transizione ecologica” sono 23 miliardi (il 34,3%) per progetti per la diffusione dell’energia rinnovabile e il trasporto sostenibile, economia circolare e tutela territorio e acqua.

L’impulso dettato dal PNRR, in particolare, può portare l’Italia al 2030 a produrre 8 miliardi di smc di biometano al 2030, sia per il settore dei trasporti che per altri usi (stima CIB).

Volgendo lo sguardo in Europa, il piano della Commissione europea, REPowerEu, prevede l’aumento della capacità produttiva di biometano fino a 35 miliardi di metri cubi entro il 2030 all’interno dell’Ue. L’obiettivo è sostituire il 20% dell’importazione di gas naturale dalla Russia con un’alternativa sostenibile, più economica e prodotta localmente.

UNA PARTNERSHIP DECENNALE: ECOMONDO E CIB


Il CIB - Consorzio Italiano Biogas è la prima aggregazione volontaria nazionale che rappresenta il comparto italiano della produzione di biogas in agricoltura. Attualmente i soci del CIB sono più di 830 aziende agricole produttrici di biogas e biometano e oltre 200 tra società industriali fornitrici di impianti, tecnologie e servizi per la produzione di biogas e biometano. Il CIB è tra i membri fondatori di EBA - European Biogas Association, partner di Gas for Climate. 

CONOSCI IL CIB

“FARMING FOR FUTURE”
Il progetto del CIB a Ecomondo

Il CIB ha raccolto l’esperienza e le best practice dei propri associati, divenuti negli anni dei veri e propri presidi ambientali territoriali e driver di transizione verso modelli virtuosi di economia circolare territoriale, all’interno del progetto “Farming for Future - 10 azioni per coltivare il futuro”. Una roadmap per  quanti vogliono contribuire alla riconversione agroecologica dell’agricoltura italiana.

Il progetto vuole essere una piattaforma aperta di condivisione di buone pratiche e di confronto con tutti coloro che vogliono aiutarci nella diffusione e nella promozione del percorso di transizione agroecologica. 

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Mauro Delle Fratte

Ufficio Commerciale

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