Riunire tecnologie e soluzioni dei settori che promuovono la transizione ecologica e l'economia circolare, ma soprattutto facilitare e accelerare le occasioni di business e networking con investitori dell'America Latina e potenziali partner commerciali nazionali e internazionali.

Si è conclusa mantenendo fede a questi obiettivi la seconda edizione di Ecomondo Mexico, organizzata grazie ad una joint venture tra Italian Exhibition Group e Hannover Fairs México dal 26 al 28 aprile 2023 presso il quartiere fieristico di Guadalajara, nello Stato federale di Jalisco. Un appuntamento anche quest’anno realizzato in contemporanea con Solar+Storage, esposizione dedicata a energia solare e sistemi di accumulo.

A Ecomondo Mexico 2023 abbiamo avuto una partecipazione di una sessantina di aziende. Una ventina quelle italiane, ma anche canadesi, statunitensi e messicane. Fondamentale è stato fare sistema con le autorità locali, con Camera di Commercio Italo-Messicana, ma anche con Agenzia ICE e il Ministero degli Affari Esteri, in particolare con l'ambasciatore Luigi De Chiara e tutto il suo staff, il cui contributo è stato determinante”, commenta Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director Green & Technology Division presso Italian Exhibition Group.

Accanto alla fiera, c'è stato anche un palinsesto di appuntamenti e di convegni nel quale abbiamo voluto raccontare quali sono i modelli italiani ed europei che funzionano e che possono essere esportati. Penso alla raccolta dei rifiuti organici, alla bioeconomia, agli imballaggi. Lo Stato di Jalisco, e in particolare il distretto di Guadalajara, è un territorio a forte vocazione industriale. Oltre a essere considerata la Silicon Valley del Messico, quindi con tutte le necessità legate al recupero dei metalli e di quanto contenuto nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, c’è anche la prima produzione di tequila al mondo, con grandi aziende interessate alla gestione degli scarti della filiera vitivinicola”.

Cresce anche la consapevolezza delle autorità locali e delle aziende per gli impatti delle attività industriali, soprattutto sulle risorse idriche, già colpite duramente dai cambiamenti climatici, come racconta Francesco Fatone, docente all’Università Politecnica delle Marche e membro del comitato tecnico-scientifico di Ecomondo.
Questa edizione è stata molto positiva, sicuramente cresciuta rispetto al 2022 sia in termini di aziende, ma anche in termini di contenuti e di riscontri. Abbiamo affrontato in particolare il tema della gestione del ciclo idrico integrato, sia urbano che industriale. La qualità delle risorse idriche è infatti un tema critico, perché la maggior parte delle acque che vengono utilizzate a scopo potabile sono comunque provenienti da acque superficiali che sono fortemente contaminate. Tant'è vero che c'è una sfiducia della popolazione a utilizzare queste apparecchiature per la parte potabile. Si è evidenziato come è necessario avere un'analisi del rischio, cosa che attualmente non è implementata in modo adeguato, che possa comportare la scelta delle migliori strategie e tecnologie che siano sostenibili”.

Tuttavia, l’importanza di guardare oltreoceano non è data solo dal fatto che l’Italia è il terzo partner commerciale del Messico nei Paesi dell'UE e il 12° a livello globale. Dalle foreste pluviali ai biomi montuosi delle Ande, passando per le acque dell’Atlantico e del Pacifico, l’America Latina e i Caraibi sono infatti ricchissimi di risorse naturali che hanno sempre sostenuto, attraverso il loro sfruttamento, un modello economico lineare che ora i governi stanno provando a cambiare in senso circolare, come riconosciuto dal Forum dei Ministri dell'Ambiente dell'America Latina e dei Caraibi nel febbraio 2021. La pandemia di Covid-19 ha infatti messo in evidenza la fragilità e le conseguenze di un’economia basata principalmente sull'estrazione di risorse naturali, che porta al degrado della terra e del suolo, genera rifiuti e inquinamento, e incrementa le crisi del clima e della biodiversità.

Lo evidenzia il report Circular Economy in Latin America and the Caribbean: A Shared Vision. Nel 2018 il 52% dei Paesi dell'America Latina e dei Caraibi erano dipendenti dalle materie prime. Percentuale che sale al 100% se si considera solo il Sud America. Un dato che non sorprende, visto che la dipendenza dalle materie prime in Sud America è rimasta elevata, aumentando tra il 1970 e il 2010.

Il passaggio all’economia circolare ha del resto un potenziale enorme, che nella regione vale circa 4,5 miliardi di dollari entro il 2030. Inoltre, secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), accanto ai milioni di nuovi posti di lavoro generati dalla transizione energetica, lo sviluppo di un’economia circolare consentirà di impiegare ulteriori 4,8 milioni di persone entro la fine della decade. Tuttavia, servono investimenti.

A eccezione del Brasile e del Messico, in America Latina la maggior parte dei Paesi ha subito un processo di deindustrializzazione davvero importante durante gli anni Ottanta. Ciò che vediamo ora con chiarezza è l'opportunità di reinvestire, realizzare la nostra economia attraverso le tecnologie dell'industria 4.0”, spiega Petar Ostojic, CEO of Neptuno Pumps, nonché fondatore e direttore esecutivo del Centro de Innovación y Economía Circular – CIEC.
“Si tratta quindi di una convergenza di due grandi idee. Non si può parlare di economia circolare senza la quarta rivoluzione industriale. Sono due facce della stessa medaglia. In America Latina quasi tutti i Paesi oggi hanno definito una roadmap verso la circolarità. Ciò che è particolare è la spinta, che viene quasi sempre dal settore privato
”.


Per queste ragioni, come ricorda Astolfi, Italian Exhibition Group guarda già alla terza edizione di Ecomondo Mexico, che si terrà dal 17 al 19 aprile 2024 sempre all’Expo di Guadalajara.  

Siamo già al lavoro per la nuova edizione, sempre in Messico e sempre a fianco di Solar+Storage, la fiera sulle rinnovabili. Crediamo che in questo connubio ci sia un forte valore, visto che le aziende partecipanti alla parte energia sono spesso interessate anche a temi come riciclaggio, valorizzazione dei rifiuti, acque ed economia circolare”. 

 

Un articolo scritto da Emanuele Bompan